Spallanzani, le altre scoperte del naturalista italiano vissuto nel 700
Nel precedente articolo abbiamo ricordato alcune delle più importanti scoperte legate al nome di Lazzaro Spallanzani grande naturalista italiano del ‘700, che scoprì l’inseminazione artificiale, i segreti della digestione e tanti segreti sul mondo degli animali, come ad esempio le capacità di ecolocalizzazione nei pipistrelli.andrea cionci
Tuttavia, lo scienziato di Scandiano non si fermò qui, ma fu anche il responsabile del definitivo superamento della teoria sulla “generazione spontanea” una credenza molto diffusa fin dall'antichità secondo la quale gli esseri viventi più semplici, come vermi o insetti, potessero nascere in modo "spontaneo" dagli elementi naturali inanimati, dal fango o da carcasse in putrefazione.
Era stato Lavoisier, nel 1777, a interpretare per primo la respirazione come una combustione lenta, localizzata nei polmoni, in cui il comburente era l'ossigeno, il combustibile era il carbonio fornito dall'organismo, ed i prodotti finali erano il calore corporeo e l'anidride carbonica. Già ammiratore di Lavoisier, Spallanzani comprese però, con esperimenti sulle rane, che tutti i tessuti del corpo partecipano alla respirazione.
Spallanzani morì settantenne a Pavia nel 1799, mentre era ancora in piena attività, famoso e onorato in tutta Europa, per un tumore alla vescica. Aveva sempre goduto di ottima salute, ma in pochi giorni se ne andò, serenamente, con i conforti religiosi. Sottoposto ad autopsia, il suo cuore fu portato a Reggio Emilia, dove fu chiuso in un’urna ai piedi del cenotafio; la vescica rimase nel museo universitario di Pavia, come ultimo contributo alla scienza.
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