Il pallone è pieno di incognite: alla serieA serve un piano B serieA premium
Tra speranza di far ripartire il Paese, timori per un aumento dei contagi, incertezza su un futuro che neanche gli scienziati riescono a prevedere e molta confusione su chi può fare cosa e come.
La conferenza del premier Conte"sulla fase 2" lascia gli italiani con una data cerchiata sul calendario “4 maggio” quando si potrà di nuovo uscire, ma fa emergere tutte le incertezze di un governo spinto da esigenze economiche e sociali, ma anche frenato dai pericoli sanitari. Concessioni e divieti vanno a braccetto in questa prima riapertura. Nel quadro si inserisce lo sport: ammesso dal 4 maggio a livello individuale e ancora fermo a livello collettivo.
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La serie C è ferma, ma la Pro Vercelli salva il “tesoretto” vinto grazie ai giovaniAnche se il campionato di serie C rischia di non ripartire, nessuno toglierà alla Pro Vercelli gloria e contributi che spettano per l’utilizzo in campo dei giovani. La Pro non gioca dal 16 febbraio, ma quanto fatto dai leoni sul rettangolo verde (sono al quattordicesimo posto della graduatoria con 31 punti), vale un discreto tesoretto. Prima che il coronavirus costringesse allo stop momentaneo, che rischia di diventare definitivo dopo il 4 maggio, ad allenamenti e partite, sono stati resi noti i minutaggi dei giovani delle singole squadre e i contributi federali che derivano dall’utilizzo degli under di categoria, ovvero quegli elementi nati dal 1998 in poi che devono rimanere in campo per (almeno) 270 minuti fino a un massimo di 450 minuti a partita, per permettere alla società di accedere alla contribuzione. La regina di questa classifica è proprio la Pro Vercelli: i bianchi hanno racimolato 422.994 euro (poco più di 15000 euro a partita), seguiti dal Novara (312.455 euro). Un tesoretto frutto della politica societaria che ha affidato a Gilardino una rosa con tanti under, soprattutto nati nel 1999 e 2000 che sono cresciuti nel vivaio bianco, un valore aggiunto che comporta un incremento fino al 150% del bonus. Le bianche casacche, a febbraio 2020, hanno quindi superato la Cavese, che fino alla fine del 2019 era in vetta a questa particolare graduatoria. Il coronavirus e il blocco dei campionati non ha bloccato l’arrivo di questi contributi, che vengono versati dalla Federazione con regolarità alle società. «Ora più che mai, che stiamo vivendo questa emergenza sanitaria, affidarsi ai giovani è motivo per rendere economicamente sostenibile la società - dice il direttore sportivo Massimo Varini -. Noi abbiamo puntato molto sulla politica dei giovani, che la prossima stagione rischia di essere l’unico introito certo per le società. Questo coronavirus farà tanti danni: ora più che mai è necessaria una riforma, per permettere alle squadre di non sparire. Abbassare i cos
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