La squadra di Conte fa vedere diversi sprazzi di bel gioco. Poi il bomber belga si divora il gol del 3-0, Thorsby accorcia e il finale s’infuoca
e rilancia la sfida: per lo scudetto ci sono anche i contiani, che nella notte silenziosa di San Siro allontanano l’amarezza per l’eliminazione dalla Coppa Italia nella semifinale contro il Napoli. I giochi sono riaperti. Anche perché la regina Juventus, lontana sei punti, sette considerando lo scontro diretto, è appannata e la Lazio dovrà confermare di essere la stessa che aveva incantato prima del virus.
Per un’ora l’Inter è stellare. Eriksen è in palla e i gemelli del gol sono tornati. Insieme non segnavano dalla notte dell’Epifania a Napoli. Stavolta, in poco più di mezz’ora, sbaragliano la Sampdoria. Lukaku è il grimaldello con cui l’Inter apre la porta doriana.
Non ci sono solo belle notizie. A inizio ripresa l’Inter si fa infilare dopo una colossale dormita della difesa e per quanto cerchi di chiudere la partita non ha più la freschezza dell’inizio. Così scopre anche la sofferenza di cui farebbe a meno. L’Inter torna a San Siro 115 giorni dopo l’ultima volta, contro il Ludogorets, in Europa League, sempre a porte chiuse.
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