Il sindaco di Bari: “I video? Non sono uno sceriffo, ma se trovo qualcuno in strada lo mando a casa”
«Ho sempre interpretato il ruolo del sindaco così e questo è l’unico modo in cui lo so fare. Stare in mezzo alla gente, metterci la faccia». Come nella diretta Facebook in cui si commuove per la sua Bari deserta o in quella in cui caccia i suoi concittadini dal litorale. Antonio Decaro in questo isolamento collettivo è un po’ sindaco e un po’ sceriffo. Ma guai a chiamarlo così.«Mi arrivano centinaia di segnalazioni che giro alle forze dell’ordine.
A volte le fanno davvero perdere la pazienza. Durante un raid, a qualcuno ha detto: «Mi farete morire di crepacuore». «Trovo in strada decine e decine di persone a cui intimo di tornare a casa. È successo con due ragazzi: erano sul lungomare e si stavano scambiando effusioni. Non volevo interromperli, ma ho detto di andare ognuno a casa propria e fare una videochat. Ho trascorso così l’intero pomeriggio, sino a sera. Faccio così da giorni. Da oggi, oltre le forze dell’ordine, in città abbiamo anche l’esercito. Ma quando mi arrivano le segnalazioni e sono in zona, vado direttamente io.
A proposito di gesti, c’è un video in cui, nel suo studio a palazzo di Città, abbraccia un grande peluche. «Era un modo simbolico per dire ai cittadini che devono rispettare le restrizioni. Abbracci virtuali. So che non è facile in un Paese in cui siamo abituati a vivere la comunità come una grande famiglia, a stringerci la mano. Mi rendo conto che in questo momento di difficoltà ne avremmo ancora più bisogno. Ma adesso non si può fare. Più rispetteremo le prescrizioni e prima torneremo alla quotidianità.
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