I titoli delle aziende digitali crescono. Ma nel tempo potrebbe intervenire la «regressione verso la media»
in attesa che il tempo emetta la sua sentenza. Si adatta perfettamente all’attuale situazione dei mercati azionari, in cui si sta consumando la tipica contrapposizione tra teorie vecchie e nuove, tra i sostenitori del valore della Storia e chi vuole rottamarla, convinto che davanti ci sia un futuro incomprensibile in base ai vecchi schemi. Il tema del contendere non è di tipo industriale.
Le difficoltà di performance di Warren Buffet, il più grande – e vecchio – investitore al mondo, ne sono una prova evidente.ma certo questa volta le forze in campo sono potenti. Li sorregge però la conoscenza della Storia per la quale non c’è nulla di veramente nuovo in quello a cui stiamo assistendo.
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Coronavirus, allarme della Cgia: in tre mesi persi 11mila artigiani, ma il peggio deve venireNei primi 3 mesi di quest'anno il numero complessivo delle imprese artigiane presente in Italia è sceso di 10.902 unità, e il peggio dovrebbe purtroppo sopraggiungere nei prossimi mesi, quando l'effetto economico negativo del Covid si farà sentire con maggiore intensità. E' un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dalla Cgia che prevede un futuro a tinte fosche. La voglia di lottare e di risollevare le sorti economiche delle propria attività da parte di tanti piccoli imprenditori c'è, ma i buoni propositi potrebbero non bastare. 'Non è da escludere che entro la fine dell'anno lo stock complessivo delle imprese artigiane presente nel Paese si riduca di quasi 100mila unità, con una perdita di almeno 300mila posti di lavoro', sottolinea Paolo Zabeo, coordinatore dell'ufficio studi. E anche i tanto attesi contributi a fondo perduto introdotti con il Dl Rilancio a favore delle piccole attività, rischiano di non sortire gli effetti sperati. Secondo i dati della Cgia infatti la dimensione economica del ristoro risulta molto contenuta. La copertura delle perdite per le attività che hanno subito il lockdown arriverà, nella migliore delle ipotesi, a 1/6. A registrare il saldo più negativo in termini assoluti sul primo trimestre del 2020 sono Lombardia (-1.814 imprese), Emilia Romagna (-1.215), Piemonte (-1.068) e Veneto (-1.002). Su base provinciale, invece, le situazioni più pesanti di contrazione delle imprese artigiane si sono verificate nelle grandi aree metropolitane. In particolare a Torino (-544), Milano (-490), Roma (-421), Bari(-346) e Bologna (-274). Su 105 province analizzate, le uniche che hanno registrato un saldo positivo sono state tre: Trieste (+11), Imperia (+16) e Catania (+76). “L’artigianato ha bisogno di sostegno perché è l’ elemento di coesione sociale del nostro sistema produttivo. Se spariscono le micro imprese, rischiamo di abbassare notevolmente la qualità del nostro made in Italy', dichiara il segretario della Cgia, Renato Mason. 'E’ vero
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