Le Borse internazionali sembrano fare il bis del lunedì nero di ieri.
Le Borse internazionali sembrano fare il bis del lunedì nero di ieri. Dopo un inizio in positivo, l'Europa tira il freno in scia alle ricadute di Wall Street e Milano si conferma maglia nera sui timori dell'allargarsi dell'emergenza coronavirus. Un quadro che induce gli analisti alla cautela. A inizio giornata il coronavirus sembra lasciare i mercati. Bene anche l'Europa al risveglio, con i principali listini europei che in apertura segnano rialzi di oltre l'1%.
La Russia si dichiara disponibile a cooperare con l'Opec per la stabilizzazione del mercato. Il ministro dell'Energia russo Alexander Novak apre al dialogo: «Voglio dire che la porta non è chiusa» e «se necessario disponiamo di vari strumenti - tra cui la riduzione e l'aumento della produzione - e nuovi accordi possono essere raggiunti».
Tornando ai mercati azionari, gli analisti invitano alla cautela. «Manteniamo un atteggiamento cauto - scrivono gli analisti di Generali Investment – considerando l'enfasi ossessiva sulla conta di casi» che sarà «insidiosa almeno per altre due settimane» e «il rischio di un crollo azionario che superi il 20%». In questa fase l'attenzione «potrebbe spostarsi sugli Stati Uniti, dove il contagio è nella fase iniziale».
Per gli esperti di La Financière de l'Echiquier l'incertezza «è destinata a continuare qualche giorno ancora». Sarà però «oggetto di particolare attenzione», spiegano, la riunione di giovedì della Bce. Anche secondo gli analisti della società francese «grande attenzione» dovrà essere rivolta agli Stati Uniti, dove «i dati sono di gran lunga sottostimati rispetto alla realtà».
Dall'Italia si fa sentire intanto la voce di Borsa Italiana, fermando le polemiche sulla necessaria sospensione degli scambi. Sospendere la Borsa per «eccesso di volatilità vedrebbe volatilizzarsi nell'arco di pochi mesi tutti gli investitori che investono sul mercato italiano», dichiara l'ammistratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi.
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La lotta tra le due curve che ci salverà dal coronavirus - La StampaDa giorni i matematici di tutta Italia hanno gli occhi puntati su due curve. La prima è una curva logistica, la seconda è esponenziale. Il prevalere dell’una o dell’altra stabilirà nei prossimi giorni se il Paese riuscirà a salvarsi dal coronavirus oppure se finiremo con un numero esorbitante di contagiati e il servizio sanitario al collasso a causa dei ricoveri. Questa lotta silenziosa, animata dalla danza dei numeri che s’inerpicano sull’asse delle coordinate, in questo momento è l’unica cosa che conta. Il futuro ha una chiarezza matematica lontana dal caos dei pronto soccorso, dalla comunicazione del governo, dalle polemiche: se i contagi seguiranno la prima linea sarà bene, se invece seguiranno la seconda sarà male. La curva logistica, dopo essere cresciuta in una fase iniziale, raggiunge un culmine e poi si flette verso il basso. Quello sarà il momento della speranza. Una curva esponenziale, invece, cresce di continuo. O almeno fino a quando il Paese è in grado di reggere la situazione. Ecco perché questa battaglia è diventata fondamentale. Ed ecco perché in questi giorni le istituzioni stanno inasprendo i provvedimenti di isolamento: in Italia non sono mai state prese decisioni così drastiche dal Dopoguerra a oggi. Tra i matematici che stanno seguendo l’evolversi di queste due linee ci sono l’astrofisico Alessio Traficante e i fisici Daniele Teresi e Dario Buttazzo. Negli ultimi giorni hanno pubblicato due articoli spiegando come, dal loro modello matematico, si evincesse che per fortuna i contagi stavano seguendo la curva logistica. Un messaggio che faceva ben sperare nell’efficacia delle restrizioni fin qui prese. Ma oggi questo modello è messo in crisi dagli ultimi aggiornamenti. Spiega Traficante: “I modelli come il nostro si basano sulla solidità dei dati. Purtroppo in queste ultime ore si è scoperto che 300 casi conteggiati il 6 marzo in realtà si riferivano a giorni precedenti. Questo errore è dovuto a un ritardo nell’invio dei dati alla Protezione civi
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