«Antonio Tajani sostiene che l'unica vera famiglia sia quella con figli: io, persona con disabilità, ho scelto di non volerne, ma per questo non mi sento mutilato» iacopo_melio
. Sì, lo so che può sembrare presto per una scelta così importante: d’altra parte «mai» e «sempre» sono parole che non mi appartengono perché solo gli stolti non cambiano idea. Ma in questo momento, adesso che le sto scrivendo, proprio oggi, sono certo di quello che dico. E ora le spiego perché, sostenendo chelei ha offeso tutti quanti. Ma andiamo con ordine.
Se ho deciso di non avere figli è perché prima di tutto sono un disadattato. Lo dico col sorriso ma in fondo è la verità:, figuriamoci a un pargolo. E no, non c’entra il mio stare comodo in carrozzina e nemmeno ne faccio una questione di movimenti ridotti e limitati del mio corpo non proprio di Adone.
Io, ad esempio, vorrei continuare a raccontare le storie degli altri, infilarmi nei loro panni e sentimenti, fabbricare emozioni da mettere in circolo attraverso le parole. Voglio ascoltare i sogni della gente, così come i problemi più duri e gli sgambetti più dispettosi, per cercare di trovare soluzioni o quantomeno risposte, alternative, speranze., il mio impegno centrale, un chiodo fisso al quale appendere cadute e ripartenze.
E ora io lo so che lei e qualcun altro mi vorreste dire che un figlio non è «un impiccio», «un terzo incomodo», «un disturbo», e che potrebbe benissimo essere inserito in qualunque attività di coppia, rendendola più ricca e vivace. Lo so e non lo discuto, per carità. Il punto è che ricercare un figlio in modo forzato è, perché mancherebbe di rispetto prima di tutto al bambino stesso.
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