L’azzurra conquista il trofeo per il secondo anno con una grande rimonta: si piazza dietro Eckhoff e le rimane davanti in classifica
Calamity Jane non tradisce. Con il mascara da combattimento e la mira precisa, un furetto sugli sci e un cecchino al poligono, al termine di una stagione fantastica e terribile , Dorothea Wierer si piazza undicesima nella mass start finale ma l’importante è che rimanga attaccata alla norvegese Eckhoff : rimane davanti per un soffio in classifica generale e conquista per il secondo anno consecutivo la Coppa del Mondo. La neve è delle donne italiane: Brignone , Moioli , Wierer .
Una gara da dentro o fuori, vivere o morire. Nel vuoto pneumatico di questo angolo di Finlandia ben conosciuto dai biatleti, si decide la Coppa del mondo. Tra la leader Wierer e l’inseguitrice Eckhoff, dopo il disastroso sprint di venerdì, appena 8 punti. L’azzurra sa che, in caso di conclusione della stagione a parimerito, la sfera di cristallo finirebbe in Norvegia . Ogni sparo è decisivo, ogni centimetro di neve fa la differenza.
Wierer esce dal cancelletto 19esima a +1’19”, nella mass start è campionessa del mondo 2019 e argento in carica. Eckhoff scatta con +32” dalla tedesca Hermann, prima. A terra, al primo poligono baciato dal sole, sbagliano tutte: la norge due volte, Dorothea una sola. Preuss leader, Vittozzi terza, la gara sembra riaprirsi. Il secondo poligono, sempre a terra, lo conferma. Wierer a fondo risale nel traffico, spara veloce come Eckhoff, un errore a testa.
La gara si decide al terzo poligono, in piedi. Eckhoff implacabile fa percorso netto, Wierer invece sbaglia, sbaglia troppo. Due spari a salve, due giri di penalità che pesano tremendamente nelle gambe. Il destino della Coppa è nelle mani della campionessa norvegese, che all’ultimo poligono trema e commette addirittura tre errori, rimettendo clamorosamente in corsa Dorothea. Un errore per la fuoriclasse di Anterselva, gelida come al Mondiale.
Con la classifica ribaltata dall’ultimo poligono, Wierer vola sugli sci verso il traguardo. Ha scavalcato Echkoff, può anche permettersi di perdere dalla norvegese ma, in quel caso, deve piazzarsi seconda per conficcare le unghie nella Coppa. Vittozzi scatenata, intanto, insegue un podio prezioso per il morale. Le due rivali, Norvegia contro Italia, avanzano intruppate nello stesso gruppo.
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