Nello sport accadono talvolta avvenimenti fuori pronostico. Uno di questi è scoprire che la parola «bolla» è diventata di uso comune per squadre e atleti. L’Edilnol non fa eccezione e il centro della sua isola protetta sarà il Forum, con la difficoltà ulteriore che, trattandosi di una squadra di A2 non professionista solo per le definizioni di legge, dovrà vivere nella sua casa con una serie di prescrizioni maggiori rispetto al Teens di C Gold, che ha già iniziato ad allenarsi, o agli stessi ragazzi di Biella Next, il settore giovanile rossoblù. Caratteristica della bolla, alla ripresa della preparazione nei prossimi giorni, sarà l’inviolabilità: nessun occhio curioso potrà andare a mettere il naso dentro le quattro mura del palazzetto. Così vuole il protocollo di sicurezza della ripartenza nell’era-Coronavirus con il club manager Marco Atripaldi che avrà il non semplice compito di farli rispettare alla lettera. Per ora non servono test clinici: tamponi e test sierologici sono rimandati alla vigilia del primo impegno ufficiale in Supercoppa, così come dispone il protocollo stesso. Proprio ieri la Lega Pallacanestro ha annunciato l’accordo con Federlab, una rete di duemila laboratori di analisi sparsi in tutta Italia, che metteranno a disposizione i test a prezzi convenzionati, riducendo l’impatto economico sulle casse delle società. Ma non sarà così per tutti: proprio un tampone, ovviamente negativo, potrebbe sbloccare la situazione di Lazar Lugic. Il giovane serbo è ancora in patria, dietro la cortina di ferro della zona rossa imposta dai decreti del Presidente del Consiglio per i Paesi considerati più a rischio. Ma l’aggiornamento al Dpcm di lunedì consentirebbe la partenza a chi, appunto, si presentasse in aeroporto con un esame in cui risulta non contagiato. A seguire la situazione è Damiano Olla, riconfermato nel ruolo di team manager, che ha preso servizio nei giorni scorsi e subito ha preso le redini della situazione più delicata di questo avvio di campionato
Nello sport accadono talvolta avvenimenti fuori pronostico. Uno di questi è scoprire che la parola «bolla» è diventata di uso comune per squadre e atleti.
Ma non sarà così per tutti: proprio un tampone, ovviamente negativo, potrebbe sbloccare la situazione di Lazar Lugic. Il giovane serbo è ancora in patria, dietro la cortina di ferro della zona rossa imposta dai decreti del Presidente del Consiglio per i Paesi considerati più a rischio. Ma l’aggiornamento al Dpcm di lunedì consentirebbe la partenza a chi, appunto, si presentasse in aeroporto con un esame in cui risulta non contagiato.
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